Come possiamo migliorare le nostre relazioni? … ovvero, come mantenere un soddisfacente equilibrio nelle relazioni importanti? Riportiamo alcune riflessioni emerse dall’incontro del 27 novembre 2019 tenutosi nell’ambito del Il salotto degli psicologi.
Siamo costantemente immersi nelle relazioni di cui prendiamo consapevolezza innanzi a grandi cambiamenti: nell’innamoramento, nella perdita di una persona cara, nel supporto ricevuto in momenti di difficoltà, la fine di un amore, il mancato riconoscimento al lavoro. Ma al tempo stesso tendiamo a perderle di vista nel nostro quotidiano perché di fatto “la relazione” non si vede. Chi ha tentato di definirla, la descrive come “… un accidente, cioè entità priva di sostanza; fra tutte le categorie quella che meno si può identificare con una natura determinata e con una sostanza (Aristotele). Oppure …. “realtà immateriale che sta nello spazio e nel tempo dell’inter-umano, ossia ciò che sta fra i soggetti agenti; una “realtà fra”. (autori vari XVII-XVIII-XIX-XX sec).
Per chi se ne occupa in maniera approfondita, la relazione è quella “connessione” nuova che si genere nell’incontro tra persone. È un “nuovo” che ci arricchisce e ci fa crescere, oltre le individualità coinvolte. È un processo circolare in cui si alternano continue perturbazioni e nuovi riequilibri. Per questo motivo chi cerca di migliorare le proprie relazioni importanti lavorando solo su sé stesso secondo il pensiero “se miglioro io migliorerà anche la relazione con lui/lei”, può fare solo un lavoro parziale e limitato, e il “miglioramento” non sempre è assicurato.
Le nostre relazioni si sviluppano in diversi CONTESTI: la Casa (Home) dove costruiamo le relazioni con il nostro partner, i nostri figli, i nostri genitori, i nostri fratelli e parenti tutti; il Lavoro dato dalle relazioni con tutte persone con cui dobbiamo relazionarci per il fine lavorativo, … relazioni che non abbiamo scelto; il Tempo Libero, ricreativo sviluppato attraverso le relazioni che noi scegliamo liberamente di coltivare e sviluppare in palestra, nel volontariato, con le amicizie, …. Si associano poi le relazioni che sviluppiamo in quei contesti che frequentiamo per sopravvivere: il supermercato, il medico, …
Ciò che scambiamo poi nostre relazioni, ossia i CONTENUTI, possono essere diversi. Sicuramente il più evidente è l’importanza che diamo agli altri e che abbiamo bisogno di ricevere per essere visti e sentirci vivi. Altro contenuto molto evidente sono gli stati emotivi che talvolta sentiamo il bisogno di condividere e accogliere dagli altri (intimità). Aspetti meno evidente riguardano invece gli scambi di denaro o beni, l’offerta o richiesta di aiuti (servizi), la necessità di essere informati o informare (informazioni). Questi contenuti possiamo sintetizzarli e pensare che le nostre relazioni possono costruite, con gradazioni diverse sull’essere (dare e ricevere importanza, intimità), fare (servizio e informazioni) e avere (soldi e beni). La presenza si realizza attraverso l’essere, mentre il potere si esercita attraverso il controllo del fare e avere.
Questi modi di leggere le nostre relazioni possono aiutarci a porci le seguenti domande:
Sono soddisfatto del numero e qualità delle relazioni che sto mantenendo in casa, al lavoro e nel tempo libero?
Riesco a costruirmi un mio tempo libero in cui ricrearmi e difenderlo da tutte le altre richieste della vita?
Quali contenuti condivido maggiormente nelle mie relazioni a casa e nel lavoro?
Costruisco maggiormente le mie relazioni sull’essere, sul fare o avere?
…… quindi “migliorare” le proprie relazioni alla fine significa prendersene cura, dedicare del tempo risorse e spazio, difendendole da tutte le urgenze che solitamente riempiono il nostro quotidiano.
… altrimenti il rischio che correte è quello di darle per scontate e che scivolino sullo sfondo delle vostre vite.
L’Abate, L., Cusinato, M., Maino, E., Colesso, W., Scilletta, C. (2010). Relational competence theory: Research and mental health applications. (Chapter 5, Model 3: Socialization Settings for Relational Competence, pp 69-96). New York: Springer Science. ISBN: 978-1-4419-5664-4
©waltercolesso