Il “conflitto” è la presenza di disaccordo e contrasto che inevitabilmente ogni coppia si trova a vivere anche come perdita di sintonia. In questi momenti, l’elevato livello di interdipendenza e intimità, può portare ad un eccesso di risposte emotive, distorsioni della percezione degli scambi, pensieri polarizzati, … che contribuiscono all’escalation del conflitto stesso.
I conflitti nelle relazioni possono aiutare a rendere forti i rapporti, … ma possono anche distruggerli.
Sono tre i possibili tipi di risposte che i partner possono agire durante un conflitto relazionale: (1) l’impegno costruttivo e cooperativo, (2) lo scontro distruttivo e (3) l’evitamento o distacco dal conflitto.
I comportamenti costruttivi sono agiti da quei partner che si concentrano sul problema in maniera concreta: si siedono e discutono i differenti punti di vista; individuano i diversi bisogni in gioco; cercano alternative accettabili per i bisogni di ciascuno. Ma non sempre l’elevato coinvolgimento emotivo e la forte tensione permettono questo confronto generativo per cui serenità e lucidità sono condizioni indispensabili.
I comportamenti distruttivi vengono agiti attraverso “attacchi” personali, esplosioni emotive, perdite di controllo, insulti, frecciate, sarcasmo …
L’evitamento è un’altra modalità di risposta ai conflitti che si realizza: con l’uso del silenzio, ignorando volutamente l’altro per periodi protratti; reagendo fino ad un limite, “spegnendo” e rifiutandosi di parlare ulteriormente; spegnendo” le altre persone; ritirandosi, mostrando distanza e disinteresse; decidendo di escludere l’argomento del contendere dalle conversazioni.
Anche chi tiene un atteggiamento eccessivamente conformistico di compiacenza e rinuncia alla difesa delle proprie idee, di fatto fugge il conflitto e il confronto.
La soluzione più utile e funzionale consiste nell’adottare un atteggiamento flessibile rispetto le possibili modalità di risposta, limitando al massimo i comportamenti distruttivi, dosando nei tempi e modi giusti quelli di presa di distanza dal conflitto (de-escalation) per creare quelle condizioni per un incontro ricostruttivo della relazione.
Per la coppia che non riesce a risolvere autonomamente i propri conflitti, permanendo in una condizione di malessere, potrebbe essere utile l’intervento di un esperto che l’aiuti a individuare i cicli relazionali negativi che alimentano e mantengono il conflitto. Il passaggio successivo consiste poi nella loro sostituzione con cicli relazionali più positivi e funzionali. Spesso il conflitto non dipende tanto dal motivo del contendere, quanto dal modo in cui i due partner interagiscono per affrontarlo.
Feeney, J. A., & Karantzas, G. C. (2017). Couple conflict: insights from an attachment perspective. Current Opinion in Psychology, 13, 60–64
Johnson, S. (2013). Creare relazioni. Manuale di Terapia di Coppia Focalizzata sulle Emozioni. Sassari: Istituto Scienze Cognitive.
L’Abate, L., Cusinato, M., Maino, E., Colesso, W., Scilletta, C. (2010). Relational competence theory: Research and mental health applications. New York: Springer Science.
©waltercolesso
(Foto di pixabay.com)