Allenare il “muscolo” relazionale mantiene la coppia generativa

Amare è difficile. Richiede lavoro, impegno, e un continuo aprirsi al partner per essere con lui per restare a lui connesso. … cosa che non è scontata!!! È quindi necessario tenere allenati i “muscoli” della comunicazione, della condivisione emotiva, del dare e ricevere importanza, del negoziare. Per questo la relazione di coppia necessita di attenzioni e “manutenzione” regolare che la consulenza di coppia può fornire.
Per molte persone, l’idea di frequentare la terapia di coppia o la consulenza di coppia può sembrare scoraggiante o inutile, soprattutto se hanno una relazione sana: “perché dobbiamo lavorarci? Dopotutto non litighiamo e siamo tranquilli, a parte i soliti alti e bassi cha hanno tutte le coppie”. Ma la consulenza di coppia non si limita a curare alcune ferite, ma anche a nutrire e far crescere una relazione di coppia funzionante al fine di prevenire problemi di comunicazione e problemi nel futuro. E’ come andare dal dentista: ti lavi i denti ogni giorno, poi una volta all’anno fai la visita di controllo dal tuo dentista di fiducia per prevenire carie o problemi maggiori ed eventualmente affrontarli nelle fasi iniziali. La terapia di coppia dovrebbe funzionare più o meno allo stesso modo.
Quindi non è mai troppo presto lavorare e investire sulla propria relazione di coppia, sia che siamo nel fidanzamento oppure siamo assieme da 30 anni. La consulenza diventa opportunità per conoscere il tuo partner sotto nuovi punti di vista e permettere al tuo partner di scoprire/riscoprire lati di te che hai sempre tenuti celati.
In questi casi il percorso è definito su un numero di incontri predefinito (solitamente da 3 a 7) e personalizzati sulle specifiche richieste della coppia. E’ possibile anche un lavoro di gruppo se si raggiunge un numero di coppie minimo.

Quando è il momento giusto per iniziare una terapia di coppia?

Le coppie dovrebbero cercare la terapia molto prima dell’urgenza e del realizzare che ne hanno assolutamente bisogno. La maggior parte dei problemi all’interno di una coppia iniziano in maniera subdola e con segnali quasi impercettibili, … che se non affrontati possono crescere in maniera esponenziale. Nasconderli sotto il tappeto lenisce paure e angosce del momento presente, ma prima o poi emergono. Quante volte in studio ho sentito le coppie esclamare in maniera sconsolata “dovevamo fare questo percorso anni fa! “. Il segnale che solitamente dovrebbe far scattare l’attenzione, è il sentirsi “sconnessi” e “lontani” dal partner, anche se tutto sembra procedere regolarmente nel quotidiano.

Cosa succede durante la terapia di coppia?
I primi incontri sono dedicati alla conoscenza reciproca (la relazione con il terapeuta è uno degli aspetti della terapia), alla definizione congiunta delle aree di lavoro e quindi gli obiettivi del percorso. Successivamente inizieranno gli interventi secondo le problematiche individuate. Nella maggior parte dei casi, si tratterà di ricreare in studio le condizioni difficili che avvengono tutti i giorni a casa per poi esplorale assieme e lavorarci.

Perché le coppie vengono in terapia?
I motivi possono essere i più vari. Nella mia esperienza, oltre all’infedeltà, le coppie chiedono di essere aiutate soprattutto perché scoprono di non riuscire a comunicare e capirsi, in specifici passaggi di vita, siano essi di coppia, famiglia o lavorativi. Molte volte giungono persone che sentono la vita di coppia insopportabilmente stagnante o bloccata, non più generativa.
Le coppie ad un certo punto del percorso prendono consapevolezza che il vero problema non sono i singoli episodi critici, ma il loro modo di essere in relazione: cambiare significa non trasformarsi come persone, ma cambiare il loro modo di stare in relazione, accettando i propri e altrui limiti.

Quanto dovrebbe durare la terapia?
Non esiste una risposta valida per tutti a questa domanda. Dipende davvero dalla coppia e dai problemi portati. Per alcune coppie possono bastare poche sedute per far ripartire la loro relazione, mentre per altre possono essere necessari tempi più lunghi. Nella mia esperienza i percorsi di terapia più impegnativi necessitano dalle 12 alle 25 sessioni, a cadenza settimanale e/o quindicinale. È ragionevole pensare che problemi presenti da molti anni e che emergono improvvisamente non possono essere risolti nel giro di pochi incontri. Ai miei pazienti dico spesso che “le bacchette magiche non esistono per questi problemi”. Il termine di una terapia solitamente avviene quando i due partner e il terapeuta riconoscono assieme che la coppia è in grado di riprendere il proprio percorso di vita con fiducia e speranza.

Come fai a sapere se il tuo terapista è adatto?
È utile fare ricerche prima di scegliere un terapista di coppia, verificando formazione, competenze, abilitazioni, esperienze lavorative, … ma la verità è che non saprai davvero se la scelta è giusta per te e il tuo partner finché non lo incontrerete. La relazione con il terapeuta è un aspetto fondamentale del percorso!

WalterColesso©

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