Lavorare in terapia a livello della terapia familiare significa lavorare in quel luogo in cui ciascuno di noi viene al mondo, impara a parlare, si apprendono abitudini, valori, rituali e la visione del mondo.
Ma è soprattutto quel luogo in cui ci formiamo nell’amare e interagire con altri esseri umani, in cui costruiamo le nostre competenze relazionali, in cui costruiamo il nostro stile di attaccamento verso gli altri e che poi trasmetteremo a nostra volta ai nostri figli.
Quando tali problemi coinvolgono le relazioni genitori – figli o tra fratelli, il “consiglio su come comportarsi con la parte in conflitto” potrebbe non essere sufficiente. Diventa quindi necessario convocare in seduta tutta la famiglia per lavorare sulle sue relazioni, per avere una ricaduta positiva su tutti i componenti.
La conduzione della seduta potrebbe richiedere l’intervento di un secondo co-terpeuta. Mi avvalgo della collaborazione di colleghe per costituire equipe di terapia familiare per la presa in carico famiglie con problemi particolarmente complessi.
A seconda delle problematiche che si presentano posso utilizzare diversi approcci:
Approccio Sistemico Relazionale
L’approccio Sistemico Relazionale (Milan Approach, Luigi Boscolo e Gianfranco Cecchin) che si concentra sulle comunicazioni e sui diversi significati che ciascun membro della famiglia può attribuire ai comportamenti degli altri membri, sollecitato dalle continue proposte di nuovi punti di vista stimolati dal terapeuta. La famiglia viene considerata come un’unica unità, sistema, in cui il terapeuta cerca di promuovere nuovi e più funzionali equilibri.
Emotionally Focused Family Therapy
Un altro approccio che utilizzo è quello della Emotionally Focused Family Therapy (S. Johnson, L. Furrow, G. Palmer), che si basa sulla Teoria dell’Attaccamento di John Bowlby.
L’obiettivo è quello di promuovere un Attaccamento Sicuro tra genitori e figli all’interno della famiglia lavorando sui legami emotivi. Il primo passaggio è quello di individuare i pattern negativi negli scambi relazionali, stabilizzando e de scalando le conflittualità. Una volta che si sono creati pattern comunicativi funzionali, sarà possibile ristrutturare la posizione di ciascun membro della famiglia, partendo dalla responsabilità genitoriale.
Durante i percorsi di terapia familiare, posso assegnare dei compiti per casa ispirati alla Teoria della Competenza Relazionale (L. L’Abate).
Problematiche trattate:
- Difficoltà relazionali
- Gioco d’azzardo patologico
- Crisi relazionali
- Problemi relazionali tra genitori e figli
- Problemi relazionali con le famiglie d’origine
- Ferite relazionali
- Difficoltà relazionali nelle famiglie ricomposte
- Cura e miglioramento delle proprie competenze relazionali
- Gestione eredità (solo aspetti relazionali)